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A la segona meitat del segle v, la diòcesi va caure en el poder del rei visigòticEuric, que va recolzar l'heretgiaarriana.
Un altre període de crisi a la diòcesi va tenir lloc entre els segles vii i viii, quan la successió episcopal sembla interrompuda, a causa de la invasió dels vikings.
A partir de 1110, amb el bisbe Gérard de Blaye, es va iniciar la construcció de la catedral, consagrada l'any 1128. Malmesa durant les guerres de religió al segle xvi, va ser reconstruïda el 1628.
Es van celebrar tres concilis a Angulema durant l'edat mitjana, respectivament en 1117, 1118 i 1170.
El 1673, el bisbe François de Péricard instituí el seminari diocesà.
Un catàleg de bisbes d'Angoulême, que en la seva part més antiga es remunta a finals del segle x, es conserva a la Biblioteca Vaticana i conté una sèrie episcopal fins a Hugues de La Rochefoucauld († 1159). El text del catàleg va ser publicat per primera vegada per Puybaudet el 1897; a excepció de moltes omissions relatives als primers segles, el catàleg és considerat genuí per Duchesne per la seva antiguitat.
↑Incerta è la cronologia dei primi secoli. La leggenda ritiene che sant'Aptonio sia stato fratello di sant'Ausonio, dunque, prestando fede alla leggenda, vissuto abans de VI secolo. Ma poiché un vescovo Aptonio è certamente attestato nel VI secolo, le cronotassi tradizionali, ripetute da Gallia christiana e da Gams, hanno introdotto un Aptonio III dopo Lupicino. Inoltre, secondo un chronicon sospetto (Duchesne), un Aptonio fu cappellano di Clodoveo I all'inizio del VI secolo identificato come vescovo di Angoulême: questo indusse ad introdurre un Aptonio II prima di Lupicino. Il catalogo di Angoulême riporta un solo Aptonio.
↑Mererio, Frontonio e Eraclio sono menzionati da Gregorio di Tours nella sua Historia Francorum. Gli ultimi due sono assenti nel catalogo di Angoulême. Secondo Duchesne, solo per Eraclio si può stabilire una data probabile, quella della sua morte.
↑Riportato da Gallia christiana; secondo Duchesne fu certamente un vescovo, ma il documento che lo menziona non ne riporta la sede di appartenenza.
↑Menzionato nella vita di san Desiderio di Cahors come suo contemporaneo. Riportato da Duchesne, ma assente in Gallia christiana e Gams.
↑Dopo Tomiano, assente in Gallia christiana, si fa molto incerta la cronotassi e la cronologia dei vescovi di Angoulême. Secondo Robert Favreau ([Enllaç no actiu], 2001, p. 127) non ci sono più vescovi certi fino a metà vers del IX secolo (vescovo Launo). Dopo Mererio, nessuno dei vescovi documentati (da Frontonio a Tomiano) sono menzionati nell'antico catalogo di Angoulême, il quale invece inserisce questa serie di vescovi: Matteo, Siemundo, Gotismando, Anselmo, Bertoale, Ardoino, Girbaldo I, Ecfredo, Teotmundo, Eroigio, Girbaldo II, Adelardo, Madalberto e Guglielmo. Di questi nomi, solo quelli di Ardoino e di Girbaldo II sembrano avere riscontri storici. Gallia christiana a sua volta riporta una cronotassi diversa (Fredeberto, Launo I, Landeberto e san Salvio), confutata da Duchesne (op. cit., p. 70, nota 1).
↑Menzionato in un documento non datato; cfr. Duchesne.
↑Nella storia dei conti di Angoulême, si parla di Fredeberto ad cuius petitionem Pipinus rex dicitur chartam dedisse. Secondo Duchesne non è chiaro se si tratti di Pipino il Breve († 768) o di uno dei due re Pipino di Aquitania (Pipino I † 838; Pipino II † post 864).
↑A partire da questo vescovo, l'antico catalogo di Angoulême riporta il giorno di morte dei vescovi.
↑Un errore nella datazione del documento dell'852 che menziona il vescovo Launo, ha indotto Gallia christiana (e Gams) a distinguere un Launo I e un Launo II.
↑Corrispondente a Girbaldo II del catalogo di Angoulême.
↑Non vi sono riscontri storici su questo vescovo se non il catalogo di Angoulême.
↑Dopo Grimoaldo, Gallia christiana e Gams aggiungono un Guglielmo, assente nel catalogo di Angoulême.
↑Con Hugues de La Rochefoucauld termina l'antico catalogo episcopale di Angoulême.
↑El 24 d'agost de 1648 va ser nomenat bisbe d'Évreux.
↑Nominato dal re francese il 1 de novembre de 1689, è confermato dalla Santa Sede solo tre anni più tardi.
↑Contravvenendo alle disposizioni di papa Pio VII contenute nella Qui Christi Domini, monsignor d'Albignac de Castelnau non diede le dimissioni, si rifugiò in Inghilterra, dove morì nel 1806.