Provincia di Torino
La provincia di Torino (provincia 'd Turin in piemontese, province de Turin in francoprovenzale, província de Turin in occitano) è stata una provincia italiana del Piemonte, nata verso la metà del XIX secolo come provincia del Regno di Sardegna e sostituita nel 2015 dalla città metropolitana di Torino. È stata una delle province più grandi d'Italia, estesa su una superficie di 6 827 km²[5] e comprendente 316 comuni, oltre a essere stata la provincia col più alto numero di comuni (seguita dalla provincia di Cuneo con 250). Il capoluogo era Torino. Confinava a nord con la Valle d'Aosta, a est con le province di Biella, Vercelli, Alessandria e Asti, a sud con la provincia di Cuneo e a ovest con la Francia (dipartimenti della Savoia, nella regione Rodano-Alpi[6], e delle Alte Alpi, nella Provenza-Alpi-Costa Azzurra). TerritorioNel 1945[7] le furono riaggregati i 113 comuni canavesani che erano stati staccati nel 1927 (fra i quali i territori della valle Orco, val Soana e il circondario di Ivrea fino a Carema) per erigere la nuova provincia di Aosta. Questi territori canavesani, formanti l'antico circondario di Ivrea, furono attribuiti ad Aosta allorché Mussolini, formando la nuova provincia di Aosta, volle che questa perdesse il suo carattere tipicamente alpino e francoprovenzale, diluendolo con i territori canavesani, che ne costituivano per altro la componente economicamente più viva. Con la soppressione della provincia di Aosta (1945), Ivrea e il Canavese sono stati reintegrati nella provincia di Torino. La provincia di Torino aveva il maggior numero di comuni in Italia: ne contava 316. Fino alla soppressione è stata la quarta provincia più popolata d'Italia (dopo le parimenti soppresse Roma, Milano e Napoli) ed era la quarta provincia per estensione (dopo Bolzano, Foggia e Cuneo). La sede della provincia di Torino si trovava a Palazzo Cisterna, in via Maria Vittoria, 12. GeografiaGeografia fisicaLa provincia era composta da una parte montagnosa a ovest e a nord lungo il confine con la Francia e con la Valle d'Aosta, e una parte pianeggiante o collinare nella zona sud ed est. La parte montuosa ospitava parte delle Alpi Cozie, delle Alpi Graie e, in misura molto minore, delle Alpi Pennine. Il confine occidentale era posto lungo lo spartiacque alpino, tranne alcuni lembi di territori elevati ceduti dall'Italia alla Francia dopo il Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate nel 1947 (i più rilevanti furono la Valle Stretta e il Colle del Moncenisio). Geografia antropicaLa parte montagnosa della provincia, a ovest e a nord, era suddivisa in 13 comunità montane; in seguito alla riforma delle comunità montane attuata dalla Regione Piemonte il 3 novembre 2008, il numero delle comunità montane in provincia di Torino era sceso a sei. Ora sono state tutte soppresse con la Legge regionale 28 settembre 2012, n. 11[8]. Queste comunità avevano lo scopo di salvaguardare le ricchezze del territorio montano. Comunità montane prima della riforma del 2008
Comunità montane dopo la riforma del 2008
Comunità montane sostituite dalle Unioni di comunii
ComuniAppartenevano alla provincia di Torino i seguenti 316 comuni:
AmministrazioneElenco dei presidentiSimboli«Stemma: di rosso, alla croce d'argento, brisata dal lambello d'azzurro di tre pendenti.» Lo stemma della provincia è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 20 maggio 1930[9] e deriva dall'arma sabauda del Principe di Piemonte, risalente al 1424. Onorificenze«La comunità provinciale torinese, nella sua profonda fede in un'Italia libera e democratica, sconvolta dalle feroci rappresaglie dell'occupante nazifascista, con fierissimo contegno, offrendo uomini all'esercito e alle formazioni partigiane, si rese protagonista di una feroce resistenza, sopportando la perdita di un numero elevato dei suoi figli migliori e la distruzione di ingente parte del suo patrimonio monumentale ed edilizio. Col ritorno della pace, nel dare luminoso esempio di generosità umana e manifestando elevate virtù civiche, essa affrontava la difficile opera di ricostruzione al fine di consegnare alla rinascita della Nazione i riacquistati valori della libertà e della giustizia.»
— 20 agosto 2005 In aggiunta, sul gonfalone provinciale era appuntata una medaglia donata all'ente dai partigiani delle valli del Torinese nel 1971.[10] Note
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