Nasale velare
La nasale velare è una consonante, rappresentata con il simbolo [ŋ] nell'alfabeto fonetico internazionale (IPA). È chiamata engma. CaratteristicheLa consonante nasale velare sonora presenta le seguenti caratteristiche:
OccorrenzeCinese cantoneseIn cantonese:
Cinese mandarinoIn mandarino:
CoreanoIn coreano:
FinlandeseIn finlandese tale fono è reso con la grafia ⟨ng⟩:
GalizianoIn galiziano tale fono è reso con la grafia ⟨nh⟩ o ⟨n⟩ finale, altrimenti valgono le stesse regole dell'italiano:
GiapponeseIn giapponese:
In alcuni dialetti orientali del Giappone si trova anche:
GrecoIn greco moderno e antico tale fono è reso ⟨γ⟩ nell'alfabeto greco, se raddoppiato o seguito da ⟨κ⟩ o ⟨χ⟩
IngleseIn inglese tale fono è reso con la grafia ⟨n⟩; in posizione finale di parola assume valore di fonema, in quanto si oppone a /n/ con valore distintivo, come nella coppia minima sun "sole" ~ sung "cantato":
ItalianoIn italiano la nasale velare è un allofono del fonema /n/, e ricorre davanti a un'altra consonante velare, cioè i foni [k] e [ɡ]. Nell'Italia settentrionale (Liguria, Piemonte, Veneto) la lettera n può essere pronunciata in questo modo anche alla fine della parola oppure seguita da qualsiasi consonante (tanto /ˈtaŋto/). Se una parola terminante in n è seguita da una in [k] e [ɡ], la n finale sfuma in /ŋ/. Esempi:
LaoIn lao è rappresentata dalla grafia ⟨⟩
NorvegeseIn norvegese tale fono è reso con la grafia ⟨ng⟩:
PiemonteseIn piemontese tale fono è reso con la grafia ⟨n⟩ in finale di parola o prima di una consonante, oppure con ⟨n-⟩ prima di una vocale: PolaccoIn polacco tale fono è reso con la grafia ⟨n⟩ seguita da una velare:
SeriIn seri tale fono è reso con la grafia ⟨m⟩ :
SicilianoNella siciliano il gruppo ng assume tale pronuncia velare. Esempi: SpagnoloIn spagnolo tale fono è reso con la grafia ⟨n⟩; valgono le stesse regole che per l'italiano:
TailandeseIn tailandese è rappresentata dalla grafia ⟨⟩
TedescoIn tedesco tale fono è reso con la grafia ⟨ng⟩: VenetoIn veneto tale fono è reso con la grafia ⟨n⟩ in finale di parola o prima di una consonante. In Veneto e in Ligure tale fono è presente non solo prima delle occlusive velari (C e G) ma seguito anche da qualsiasi altra consonante o alla fine della parola, anche prima delle occlusive bilabiali (P e B), dove le altre lingue impiegano la nasale bilabiale (M). In veneto il suono /ɱ/ non esiste ma è sostituito da /ŋ/. Esempi:
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