Marco Aime ha frequentato l'Istituto tecnico industriale statale "Amedeo Avogadro" di Torino, dove si è diplomato, nel 1975, come perito elettrotecnico. Dal 1977 al 1988 ha lavorato presso la Pirelli a Settimo Torinese, portando avanti, nel contempo, gli studi universitari presso l'Università di Torino. La passione per l'antropologia nasce dai primi viaggi extraeuropei compiuti in quel periodo. Il primo, un trekking tra le montagne dell'Hindukush e del Karakorum (Pakistan) nel 1983 e successivamente, nel 1984 in Mali, viaggio a cui deve la passione per l'Africa e in particolare per il Sahel e le regioni desertiche.
Nel 1988 si laurea in Lettere e Filosofia all'Università di Torino con una tesi di antropologia alpina sulle credenze di magia (le "masche") dei montanari della valle Grana (Cuneo). Subito dopo abbandona la fabbrica e si dedica alla professione di giornalista, scrittore e fotografo freelance, collaborando con testate come La Stampa, Airone, Atlante, Gulliver.
Nel 1992 vince un dottorato di ricerca in Antropologia culturale ed Etnologia presso l'Università di Torino, nell'ambito del quale intraprende una ricerca sul terreno tra i Tangba-Taneka del Benin settentrionale, addottorandosi nel 1996 con Francesco Remotti con una tesi dal titolo "Il mercato e la collina. Il sistema politico dei Tangba (Taneka) del Benin settentrionale. Passato e presente". Nel 1999 entra come ricercatore presso l'Università di Genova, dove insegna antropologia culturale come professore associato dal 2005 al 2018, quando consegue l'ordinariato.
Ha condotto ricerche sul campo in Africa occidentale (Benin, Mali) e sulle Alpi nonché ha compiuto numerosi viaggi in paesi extraeuropei come: Algeria, Libia, Tunisia, Marocco, Mauritania, Senegal, Mali, Burkina Faso, Benin, Togo, Ghana, Etiopia, Tanzania, R.D. del Congo, Botswana, Namibia, Sudafrica, Yemen, India, Nepal, Myanmar, Thailandia, Ecuador. Dal punto di vista teorico, si interessa prevalentemente alle tematiche legate al concetto di identità e al turismo.
Ha partecipato alle edizioni 2007, 2008 e 2015 del Festival della Mente di Sarzana e alle edizioni 2004, 2007, 2009 e 2012 del Festivaletteratura di Mantova. Consulente scientifico del festival Dialoghi di Pistoia, dedicato all'antropologia del contemporaneo, sin dalla sua nascita, nel 2010, ha partecipato a tutte le edizioni e ha scritto due libri e collaborato a 4 volumi per la collana Dialoghi sull'uomo (Utet).
In ambito letterario, ha vinto il Premio Chatwin e il Premio Albatros con il libro di racconti Taxi Brousse.
Opere
Oltre a numerosi articoli scientifici, ha pubblicato:
Chalancho, Ome, Masche, Sabaque. Credenze e civiltà provenzale in valle Grana, Centre de Minouranço Prouvençal, Coumboscuro 1992
Il mercato e la collina. Il sistema politico dei Tangba (Taneka) del Benin settentrionale. Passato e presente, Il Segnalibro 1997
Le radici nella sabbia: viaggio in Mali e Burkina Faso, EDT 1999; nuova edizione 2013
Diario dogon, Bollati Boringhieri 2000
Sapersi muovere. Pastori transumanti di Roaschia, in collaborazione con S. Allovio e P.P. Viazzo, Meltemi Editore 2001
La casa di nessuno. Mercati in Africa occidentale, Bollati Boringhieri 2002