Corte suprema di cassazione
La Corte suprema di cassazione, nell'ordinamento giudiziario vigente nella Repubblica Italiana, rappresenta il giudice di legittimità di ultima istanza delle sentenze emesse dalla magistratura ordinaria. Svolge funzioni di Corte di cassazione e di Corte suprema. La sua giurisdizione non è limitata a una particolare circoscrizione giudiziaria, ma si estende a tutto il territorio nazionale. StoriaIl primo fra gli Stati preunitari italiani a istituire una Corte di cassazione fu il Regno delle due Sicilie nel 1809. Successivamente, nel Regno di Sardegna, con lo Statuto Albertino, si istituì nel 1848 la Corte di cassazione di Torino. Con la nascita nel 1861 del Regno d'Italia furono istituite nuove Corti di cassazione cosiddette "regionali", eredi degli Stati preunitari: Torino per i territori dell'ex-Regno di Sardegna e il Regno Lombardo-Veneto, Firenze per il Granducato e i Ducati, Roma per i territori appartenuti allo Stato Pontificio, Napoli per l'omonimo Regno e Palermo per il Regno di Sicilia dove esisteva il Tribunale del Concistoro con funzione di giudice di ultima istanza. Il 24 marzo 1923, nell'ambito della politica accentratrice del regime fascista, le cinque Corti furono unificate in una sola, con sede a Roma, con la denominazione ufficiale di Corte Suprema di Cassazione. Dal 30 luglio 2014 le sentenze della Corte suprema di cassazione sono liberamente disponibili su Internet[2][3]. Il 1º marzo 2023 il Consiglio Superiore della Magistratura elegge all'unanimità[4] Margherita Cassano primo Presidente della Corte di cassazione. È la prima donna a ricoprire tale carica.[5][6][7] Descrizione generaleA causa del particolare tipo di toga usato per le occasioni più formali come l'inaugurazione dell'anno giudiziario, costituito per il primo presidente, il primo presidente aggiunto e per i presidenti di sezione da una toga di velluto rosso con bordo di pelliccia di ermellino, tocco (cappello di velluto), collare di tela batista e guanti bianchi, spesso ci si riferisce ai giudici della cassazione come agli "ermellini"[8]. Svolge funzione nomofilattica, la quale consiste nell'assicurare l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione delle norme di diritto. In tal senso, le sue sentenze costituiscono un criterio orientatore della giurisprudenza nazionale, la quale nell'assumere le proprie decisioni può tenere conto delle sentenze emesse della Corte. A tal fine presso la Cassazione è incardinato un ufficio noto come Ufficio del Massimario, la cui funzione è quella di enucleare i principi di diritto espressi dalla Corte nelle sue pronunce. Quando la Corte di Cassazione annulla un provvedimento con rinvio del processo al giudice del grado precedente, tuttavia, il principio di diritto enunciato nel provvedimento è vincolante per il giudice al quale è rinviato il giudizio. FunzioniL'articolo 65 dell'ordinamento giudiziario (regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12) definisce il compito della Cassazione in questo modo: «La Corte Suprema di Cassazione assicura l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione della legge, l'unità del diritto oggettivo nazionale, il rispetto dei limiti delle diverse giurisdizioni; regola i conflitti di competenza e di attribuzioni ed adempie gli altri compiti ad essa conferiti dalla legge» La Corte di cassazione è il vertice della giurisdizione ordinaria, essendo il tribunale di ultima istanza nel sistema giurisdizionale ordinario (penale e civile) italiano. Assicura l'uniforme applicazione e interpretazione delle norme giuridiche (cosiddetta funzione nomofilattica) e coordina i rapporti tra le varie giurisdizioni. La Corte si articola in sei sezioni civili, tra cui quelle del lavoro e tributaria, e in sette sezioni penali. Ogni Collegio giudicante è composto di cinque membri, compreso il suo Presidente. Nei casi più importanti o in quelli per i quali vi siano orientamenti contrastanti delle diverse sezioni, la Cassazione si riunisce in Sezioni Unite (SS.UU.) con la presenza di nove membri compreso il Primo Presidente o un magistrato da questi delegato a presiederle. Le decisioni assunte dalla Corte di cassazione in tale composizione sono di un'autorevolezza tale da somigliare a dei "precedenti vincolanti", concetto altrimenti estraneo all'ordinamento italiano. Per regolamento della Suprema Corte, un giudice non può emettere una sentenza di avviso diverso da una precedente delle Sezioni Unite, senza la preventiva autorizzazione di queste. La Corte, di regola, giudica in seguito a un gravame successivo a una pronuncia di una Corte d'appello, fintantoché il gravame sia possibile, e cioè finché la questione non sia coperta da giudicato. Ai sensi dell'art. 111, comma 7, della Costituzione è sempre ammesso il ricorso per cassazione per violazione di legge contro le sentenze dei giudici ordinari e speciali, nonché contro i provvedimenti che incidano sulla libertà personale (per esempio: sentenze penali con condanna a pena detentiva, ordinanze in materia di misure cautelari personali, decreto di trattenimento emesso ex art. 12 § V bis del D. Lgs. n. 286/1998). Tuttavia, per espressa disposizione costituzionale (art. 111, comma 8), contro le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti il ricorso è ammesso per soli motivi inerenti alla giurisdizione. Non giudica sul fatto ma sul diritto: è giudice di legittimità. Ciò significa che non può occuparsi di riesaminare le prove, bensì può solo verificare che sia stata applicata correttamente la legge e che il processo nei gradi precedenti si sia svolto secondo le regole (vale a dire che sia stata correttamente applicata la legge processuale, anche in relazione alla formazione e valutazione della prova, oltre che quella del merito della causa). A differenza che negli ordinamenti di Common law, le pronunce della Cassazione (tribunale di ultima istanza) sono vincolanti solo per il giudizio cui si riferiscono. Tuttavia esse sono di regola seguite dai giudici dei gradi inferiori (in particolare le pronunce delle Sezioni Unite). In ciò si esprime la cosiddetta funzione nomofilattica della Corte di cassazione, con la quale si intende il ruolo della Cassazione di armonizzare l'interpretazione giurisprudenziale delle norme di applicazione ermeneutica più ambigua. La Cassazione riunita in Sezioni Unite, inoltre, ha il compito di "giudice della giurisdizione": essa deve cioè esprimersi ogni qual volta vi sia un conflitto di giurisdizione (tra giurisdizione ordinaria e giurisdizioni speciali, come quella amministrativa). L'Ufficio centrale per il referendum, costituito presso la Corte di cassazione, ha il compito di giudicare sulla conformità alla legge dei quesiti referendari, mentre il giudizio di ammissibilità sugli stessi spetta alla Corte costituzionale .[9] PresidentiPrimi presidenti della Corte di cassazione di Roma dal 1876
Primi presidenti della Corte suprema di cassazione
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
|