In precedenza la Casa reale di Windsor era conosciuta come casato di Sassonia-Coburgo-Gotha (in inglese Saxe-Coburg and Gotha). Il nome tedesco proveniva dal matrimonio, avvenuto nel febbraio 1840, fra la regina Vittoria, del casato di Hannover, e il principe Alberto, figlio di Ernesto I, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha. Sassonia-Coburgo-Gotha, non era il cognome personale del principe consorte, ma il territorio governato dalla sua famiglia; la casata invece si chiamava Wettin.[1][2][3]
Windsor
Durante la prima guerra mondiale, i sentimenti antitedeschi presenti nella popolazione britannica spinsero il re Giorgio V a mutare nel 1917, tramite un ordine in Consiglio, il nome della famiglia reale, sostituendo le denominazioni di chiara provenienza tedesca con altre identificabili con la lingua inglese. Il nome "Sassonia-Coburgo-Gotha" venne cambiato in "Windsor"; Giorgio V aveva scelto il nuovo nome ispirandosi alla cittadina di Windsor ed alla torre circolare del castello di Windsor fatta costruire da Enrico II Plantageneto, da secoli centro della monarchia britannica.
L'ultimo imperatore tedescoGuglielmo II, cugino di Giorgio V, si offese e rese nota la sua irritazione con una battuta: disse infatti di avere intenzione di vedere l'opera di Shakespeare "Le allegre comari di Sassonia-Coburgo-Gotha" invece di Le allegre comari di Windsor.[4]
L'ordine di cambiare il nome della casata riguardava solo i discendenti di re Edoardo VII (padre di Giorgio V e unico Sovrano britannico a portare il nome "Sassonia-Coburgo-Gotha") nella linea maschile, ma non necessariamente alle discendenti femminili. Nell'aprile 1952, due mesi dopo la sua ascesa al trono, la regina Elisabetta II pose fine alla confusione sul nome dinastico quando dichiarò al Consiglio della Corona la "volontà e gradimento che io e i miei figli dobbiamo essere designati e conosciuti come casa e famiglia Windsor, e che i miei discendenti che si sposano, e i loro discendenti, debbano portare il nome Windsor".[5]
Mountbatten-Windsor
Successivamente, l'8 febbraio 1960, per rendere onore al proprio marito, il duca di Edimburgo Filippo, la regina emanò un altro ordine in consiglio, confermando che lei e i suoi quattro figli sarebbero stati noti come casa e famiglia di Windsor e che i suoi altri discendenti di linea maschile (eccetto quelli che sono altezze reali, principi o principesse) avrebbero preso il nome Mountbatten-Windsor.
Qualsiasi futuro sovrano britannico può cambiare il nome della dinastia se lo desidera, emanando un altro Ordine in consiglio che annulli quelli di Giorgio V e di Elisabetta II; ad esempio l'attuale re Carlo III potrebbe decidere di cambiare il nome della casa reale in "Mountbatten" in onore del padre e dello zio [Louis Mountbatten].
Windsor e Regno Unito
Il regno di re Giorgio V ebbe inizio nel 1910 sotto la casa di Sassonia-Coburgo-Gotha e si concluse nel 1936 sotto quella di Windsor.
Lo Stato Libero d'Irlanda lasciò il Regno Unito nel 1922, ma il nome effettivo del regno non fu cambiato fino al 1927, quando re Giorgio V assunse il titolo di "Re di Gran Bretagna, d'Irlanda e degli altri Domini britannici d'oltremare".
Nei decenni che seguirono il 1927 il Sovrano del Regno Unito assunse anche il titolo di re di alcuni reami del Commonwealth, ovvero di quei paesi che man mano acquisivano indipendenza (Australia, Canada, Stato Libero d'Irlanda, Nuova Zelanda, Unione Sudafricana e così via). Fino al 1901 il Sovrano britannico regnava su tutto l'Impero britannico semplicemente con il titolo di "Re/Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda", quando le varie colonie diventarono paesi indipendenti, invece, assunse il titolo reale di ogni Stato specifico. Inoltre, è da specificare che dal 1876 al 1948 il Sovrano britannico deteneva anche il titolo di "Imperatore/Imperatrice d'India".[6][7][8][9]
^ Miranda Carter, George, Nicholas and Wilhelm: Three Royal Cousins and the Road to World War I, Knopf Doubleday Publishing Group, 2010, xxiii, ISBN978-0-307-59302-3.
^(EN) Emma.Goodey, The Royal Family name, in The Royal Family, 3 aprile 2016. URL consultato il 16 settembre 2018.