Banca centrale del Cile
La Banca centrale del Cile (spagnolo: Banco Central de Chile) è stata costituita il 22 agosto del 1925 con decreto legge n. 486, sotto il governo del presidente Arturo Alessandri. Questa iniziativa è nata come uno dei quattro progetti presentati in quell'anno da Edwin Walter Kemmerer, professore di economia dell'Università di Princeton, con lo scopo di ristrutturare il sistema monetario e finanziario del paese[1]. I progetti inclusi erano:
La Banca centrale del Cile ha iniziato la sua attività pubblica l'11 gennaio 1926. L'istituzione ha iniziato le attività con un capitale sociale di 150 milioni di pesos, di cui è stato contribuito circa il 13% dallo Stato, il 40% dalle banche commerciali cilene e straniere che operano in Cile e il restante 47% dal pubblico, attraverso una sottoscrizione di azioni. OrganizzazioneIl consiglio d'amministrazione è composto da dieci persone. Il presidente della Repubblica ha diritto a nominare tre componenti del consiglio, le banche commerciali cilene due, le banche estere uno, le associazioni rappresentative ne nominano tre ed infine il settore pubblico ha diritto a scegliere un membro. Lo stesso consiglio d'amministrazione aveva il potere di nominare il governatore e vice-governatore della Banca. Il primo governatore è stato Ismael Tocornal e il suo vice Francisco Garcés Gana. Un aspetto fondamentale implicito al funzionamento della Banca centrale del Cile, derivato dal modo in cui il consiglio di amministrazione viene costituito, è la sua capacità di funzionare in modo autonomo e indipendente dal governo. Dal punto di vista giuridico, ciò ha portato a conferire alla Banca un proprio status giuridico. Elenco dei governatoriDall'anno della fondazione (1926) ad oggi si sono alternati al vertice della Banca centrale del Cile trentuno governatori[2]: Note
Voci correlateCollegamenti esterni
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